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È in corso a Cleveland, Ohio, la convention del partito repubblicano, al termine della quale avverrà l’investitura ufficiale di Donald Trump quale candidato del GOP alla presidenza degli Stati Uniti d’America. La prossima settimana, dal 25 al 28 luglio, sarà invece il turno dei democratici, che nella convention di Philadelphia incoroneranno definitivamente Hillary Clinton quale prima donna candidata alla presidenza Usa tra le file di uno dei due partiti principali. Le due convention di partito rappresentano di fatto l’avvio della campagna presidenziale, che si concluderà il prossimo 8 novembre con l’elezione del successore di Obama. Al momento, i sondaggi sembrano indicare una sostanziale parità tra i due candidati. Molte sono le questioni aperte sulle quali Trump e Clinton si daranno battaglia nei prossimi mesi, dalla politica economica alla politica estera, ma una prima certezza sembra delinearsi all’orizzonte: a vincere sarà con ogni probabilità chi sarà capace di mobilitare le minoranze. Fondamentale sarà, inoltre, fornire una risposta - la più convincente possibile - a un elettorato fortemente disilluso che proprio nella provocazione rappresentata da Trump vede l’ultima possibilità di esprimere il proprio dissenso nei confronti di una classe politica percepita come sempre più distante e autoreferenziale.